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• Una potatura , per dare buoni risultati, deve essere eseguita secondo precise regole che dipendono dalle caratteristiche e dalle esigenze delle specie su cui si interviene, nonché dai risultati che si intendono ottenere. La potatura , infatti , a seconda dei periodi di sviluppo della pianta e della tecnica di esecuzione, viene svolta con finalità ed obiettivi diversi.
• Molto spesso, l’obiettivo che si intende raggiungere è quello di avere piante più belle, ma un intervento errato ottiene il risultato opposto. Non bisogna dimenticare che l’intervento di potatura serve, soprattutto, per prevenire le malattie riducendo i ristagni di umidità causati dall’eccessivo sviluppo di chiome: si favorisce l’ingresso della luce solare anche nelle zone più interne delle piante con benefici effetti.
• Solo in second’ordine la potatura va vista come mezzo per dar forma alle piante durante la crescita, mantenerle nelle dimensioni desiderate e creare le condizioni più favorevoli alla produzione di frutti e fiori. Si tratta di un argomento molto vasto per cui è conveniente esaminare le attività di potatura suddividendole secondo le finalità che si intendono raggiungere. Sarà più facile, in seguito, affinare ed approfondire le conoscenze in materia.
Ha lo scopo di “imprimere” una corretta forma alla pianta, nella primissima fase di crescita. Solitamente questa potatura viene eseguita dal vivaista ma è bene saperla eseguire.
• La si pratica a partire dal primo mese di vita della pianta. Per rendere la pianta più folta si taglia la cima, sotto alla gemma apicale. In tal modo la pianta è forzata a infoltire la chioma con altri rami. La forma ad albero ( o altro tipo) si induce tagliando opportunamente le punte dei rami laterali e sfrondandoli se crescono troppo vicini.
• Questa fase di potatura deve essere necessariamente affiancata da una buona fertilizzazione in quanto lo “stress” della pianta è notevole. Utilizzate biostimolanti e fertilizzanti ade guati ( chiedete consiglio presso il punto vendita).
• Quando la pianta è cresciuta (in vivaio o in serra) arriva il momento di metterla a dimora. In questo caso può rendersi necessaria un’altra potatura, distinguendo, però, se si tratta di piante con radice “nuda” o con la zolla di terra.
• Nel primo caso la potatura è quasi sempre necessaria. Infatti, un trapianto a dimora comporta quasi sempre il danneggiamento di una parte dell’apparato radicale. Alcune radici si strappano durante il lavoro, altre bisogna asportarle perché risultano spezzate. Poiché lo sviluppo delle radici è proporzionato a quelle della chioma, le radici non riuscirebbero più (così menomate) ad alimentare adeguatamente la pianta.
• Ecco, quindi, necessario eseguire una potatura della chioma, che, renda sufficiente l’apporto di alimenti da parte delle radici. Le piante con poche ramificazioni vanno potate in modo da lasciare pochi getti, che vanno , comunque accorciati. Quelle più grandicelle vanno sfoltite e i getti ridotti di circa un terzo (in lunghezza), lasciando le gemme laterali.
• Se le gemme apicali sono belle e grosse invece di accorciare i rami conviene sfoltirli e lasciare i rami rimanenti interi. Le radici vanno esaminate: si asportano le solo quelle rotte. Vi sono piante (come il salice, l’ortensia e altre) che è bene potare drasticamente in quanto si rende più abbondante la fioritura. Le piante “innestate” (ad esempio quelle da frutta) vanno potate lasciando in ramo (detto “asse”) centrale più lungo di circa 30 cm degli altri, che vanno potati come detto prima formando una ideale “piramide” a 45 gradi.
• Le piante che vengono vendute con la zolla di terra, invece, non devono essere necessariamente potate , se non si riscontra che le radici siano state danneggiate. In ogni caso, arricchite la buca in cui effettuate la messa a dimora con una sostanza organica adeguata.
• Ha l’importantissimo scopo di mantenere una corretta forma della pianta e favorirne lo sviluppo, riducendo al minimo il rischio di malattie. Un primo criterio da seguire è quello di asportare le parti di pianta che siano danneggiate o che si mostrino evidentemente difettose. Poi si procede a valutare la necessità di sfoltire la pianta.
• Se i rami e le foglie sono troppo compatti e si nota che le parti interne della chioma ne hanno sofferto (ingiallimenti, muffe, marciume) la pianta va sfoltita tagliando soprattutto i rami secondari (cioè quelli più piccoli che si dipartono dai rami più grossi) iniziando dalla parte bassa del terreno e salendo fin quando la parte interna della chioma non risulta visibile senza difficoltà. Quando tutti tagli sono stati completati si applica sui monconi una pasta cicatrizzante che evita l’insorgere di infezioni nel taglio e ne favorisce la cicatrizzazione.
Molte piante (soprattutto gli arbusti), tendono a diventare “vecchie” oppure crescere esageratamente, diventando un po’ invadenti. Si impone, pertanto, una potatura abbastanza energica che ha il duplice scopo di ridurre le dimensioni totali della pianta e di stimolare la ripresa del processo vegetativo, dato che questo intervento si esegue durante il riposo invernale.
• La potatura si effettua tagliando tutti i rami: a seconda delle piante la lunghezza potrà essere di pochi centimetri, o più. In molti casi si può intervenire tagliando tutti fusti legnosi di un arbusto; si corre qualche rischio ma la ricrescita sarà indubbiamente migliore.Anche in questo caso applicate pasta cicatrizzante sulle estremità tagliate.
• La potatura delle piante da fiore ha lo scopo quello di favorire e stimolare una fioritura ancora migliore e abbondante. La potatura si esegue in modo diverso a seconda che le piante abbiano fioritura precoce (inizio primavera) oppure tardiva (inizio estate). Le piante a fioritura precoce vanno potate quando i fiori sono appassiti. Ciò allo scopo di “concentrare” le energie della pianta nella produzione di nuove gemme da fiore che sbocceranno l’anno successivo.
• I rami che hanno prodotto dei fiori possono essere tagliati totalmente oppure semplicemente accorciati: in tal caso si favorirà anche la produzione di nuovi rametti. Le piante a fioritura tardiva, invece, vanno potate in primavera , quando la pianta riprende il suo ciclo vegetativo. In questo modo si favorisce la fioritura estiva. La potatura dev’essere eseguita accorciando i rami che hanno prodotto fiori , riducendoli a spezzoni con poche gemme: la pianta si concentrerà su di esse con ottimi risultati.
• Eliminare i fiori appassiti serve per prolungare la fioriturae favorire la produzione futura. A seconda del fiore il taglio va eseguito in modo diverso. Ecco alcuni esempi: nel geranio il fiore si recide alla base, con le mani. Nella rosa si taglia con la forbice tra la quarta e la quinta foglia a partire dal fiore, nella petunia ed in molti altri fiori si stacca l’intera infiorescenza.
• La potatura e l’asportazione delle parti secche va , invece praticata non appena si individuano rami o foglie rinsecchite e irrecuperabili per evitare problemi maggiori alla pianta. Diverse piante presentano apici secchi che vanno tagliati via con una forbice ben affilata mantenendo la forma naturale della foglia. In tali casi intervenite anche con innaffiature ed arricchimenti con fertilizzanti. Questa operazione aiuta moltissimo le piante in occasione delle potature.